La sostenibilità nella moda diventa finalmente un obiettivo strategico

Secondo un sondaggio di The Economist, la sostenibilità è al secondo posto tra gli obiettivi strategici dell'industria della moda globale, preceduta solo dall'aumento della soddisfazione dei clienti. Il 60% dei massimi dirigenti della moda, della vendita al dettaglio e del tessile intervistati ritiene che la svolta verde sia fondamentale per la sopravvivenza della propria attività. Ancora più importante è solo la soddisfazione del cliente, una priorità per il 64% degli intervistati.

Le misure sostenibili da adottare coinvolgono l'intera filiera produttiva, a cominciare dall'approvvigionamento delle materie prime, che per il 65% degli intervistati deve essere svolto in maniera sostenibile. Il 51%, invece, sta lavorando su un approccio basato sull'economia circolare e un altro 51% sulla riduzione dei gas serra. Il 41% decide quindi di investire in nuove tecnologie come la stampa 3D e la blockchain. Nel complesso, c'è ottimismo sul fatto che il fast fashion possa essere sia conveniente che sostenibile: il 70% la pensa così.

La filiera è tra le massime priorità per il 53% dei top manager, seconda solo allo sviluppo e all'attuazione di una strategia di sostenibilità ambientale con obiettivi misurabili, posta ai vertici dal 58%. Guardando al lungo termine, il 28% degli intervistati ha affermato che la disponibilità di dati affidabili è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità nel prossimo decennio. Inoltre, il 73% ha affermato di promuovere benchmark e soglie globali come strumenti efficaci per misurare le prestazioni di sostenibilità e guidare il progresso del settore. Il 45% delle aziende non tiene traccia delle emissioni di gas serra generate durante la produzione e la distribuzione dei prodotti e il 41% non tiene traccia della quantità di acqua ed energia utilizzata per produrre le materie prime da cui provengono.

Non c'è futuro senza collaborazione: moda, vendita al dettaglio e tessile ovviamente non possono guidare il cambiamento individualmente; l'intero sistema moda deve lavorare all'unisono. Ma secondo gli intervistati, questo sta già accadendo. (fonte: lifegate.it)

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