22 maggio 2020 Giornata internazionale per la diversità biologica: le nostre soluzioni sono nella natura.

22 maggio 2020

Senza capitale naturale non abbiamo possibilità di benessere, salute e sviluppo.
Il 22 maggio è la giornata indetta dalle Nazioni Unite per celebrare la Biodiversità, la ricchezza della vita - a livello di ecosistemi, specie e geni - sul nostro Pianeta.

Abbiamo trasformato almeno tre quarti degli ambienti naturali originari delle terre emerse, abbiamo alterato significativamente gli ecosistemi marini di almeno il 66% della loro estensione, abbiamo distrutto l'85% delle zone umide dal 1700, sottraiamo non rinnovabili e rinnovabili risorse per oltre 60 miliardi di tonnellate ogni anno. Inoltre, gli studiosi ci dicono che almeno un milione di specie viventi è a rischio di estinzione se il tasso di trasformazione e consumo degli ecosistemi e delle risorse naturali continua ai ritmi attuali e confermano che l'attuale tasso di estinzione è decine e centinaia di volte superiore rispetto a quello registrato negli ultimi 10 milioni di anni e sta accelerando. La situazione è così drammatica che per alcuni sistemi naturali, ad esempio alcune foreste pluviali e barriere coralline, e alcuni animali straordinari come la vaquita (un piccolo cetaceo) e il rinoceronte bianco settentrionale, è già troppo tardi.

Mentre la comunità globale riesamina, alla luce della pandemia di COVID-19, il suo rapporto con il mondo naturale, una cosa è certa: nonostante i nostri progressi tecnologici, gli esseri umani dipendono completamente da ecosistemi sani e vivaci per la nostra salute, acqua, cibo , medicine, vestiti, carburante, riparo ed energia, solo per citarne alcuni. Il tema dell'IDB di quest'anno, " Le nostre soluzioni sono nella natura ", sottolinea l'importanza di lavorare insieme a tutti i livelli per costruire un futuro di vita in armonia con la natura. Il 2020 è un anno di riflessione, opportunità e soluzioni. Tutti noi abbiamo l'opportunità di riflettere su come possiamo "ricostruire meglio" per aumentare il

resilienza delle nazioni e delle comunità mentre ci riprendiamo da questa pandemia.

Il 2020 è anche l'anno in cui il mondo può segnalare una forte volontà di adattamento, oltre ad adottare, un solido e ambizioso quadro globale per la biodiversità post-2020 che "piegherà la curva" sulla perdita di biodiversità a beneficio di tutta la vita sulla Terra.

La perdita di biodiversità è il risultato diretto delle nostre attività umane miopi, tra cui l'estrazione incontrollata e lo sviluppo delle infrastrutture, l'agricoltura non sostenibile e la deforestazione . Tutti questi hanno degradato gli ecosistemi e hanno creato le condizioni che portano a eventi come forse la pandemia .

Mentre il mondo si sta sforzando di porre fine a questa pandemia, tutti noi dobbiamo intraprendere urgenti azioni concertate e collaborative per costruire un'economia globale resiliente e sostenibile che incorpori la natura al suo interno, anche se ci stiamo riprendendo dalla crisi. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che il decennio 2021-2030 sarà il decennio del ripristino ecologico: uno sforzo mondiale per recuperare gli effetti negativi della crescita industriale e umana sul Pianeta.
Con un'azione decisa e coordinata, l'obiettivo dovrebbe essere quello di raggiungere il 30% di territorio protetto entro il 2030 e il 50% entro il 2050. Molte di queste aree potrebbero anche svolgere le funzioni delle cosiddette aree di stabilizzazione climatica (CSA) e contribuire in modo significativo all'arresto del clima modificare.

Si spera che i governi trovino soluzioni efficaci e rapide su larga scala , ma c'è molto che possiamo fare come individui: basterebbero pochi gesti quotidiani per eliminare la minaccia di estinzione di molte specie. Sotto la panchina ci sono i nostri stili di vita e una visione sbagliata che vede l'uomo depredare senza alcun rispetto. Solo una visione più cooperativa dell'esistenza sarà in grado di rallentare il tasso di estinzione, che accelera in modo spaventoso.

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